MATTEO SALVINI CHIAMA A RACCOLTA IL CENTRO – DESTRA, DI CUI SI CANDIDA A LEADER: “Oggi si comincia a scrivere una pagina di storia che ci porterà lontano”. MA FORZA ITALIA SI SPACCA. STEFANO PARISI: “La risposta non è Salvini, noi non siamo quella roba là”
(g.p.)_______C’ eravamo tanto amati…Ma non ci amiamo più. Abbiamo pure riprovato tante volte, a rimetterci insieme, ma non ha funzionato. E ora rompiamo.
La canzone (triste) del centro – destra che va avanti da anni suona oggi due nuovi acuti. Stentorei, ma stonati fra di loro.
C’ è stata oggi pomeriggio a Firenze la manifestazione per il no al referendum costituzionale promossa dalla Lega, anche quale ripartenza di un progetto organico per il centrodestra. Migliaia di militanti in piazza Santa Croce (nella foto), giunti da ogni parte d’Italia. Sul palco anche Giovanni Toti e Giorgia Meloni. Tra la folla anche bandiere di Forza Italia e Fratelli d’Italia e fotografie di Donald Trump.
Il leader Matteo Salvini: “Siamo in tanti, mai in troppi. Chi non c’è fa la sua scelta. Oggi non ci saranno parole scontate. Non abbiamo chiamato cantanti perché abbiamo visto che fine hanno fatto in America i vari Bruce Springsteen, Madonna, Bon Jovi, Al Pacino e sfigati vari. Noi ci presentiamo da soli. Se mi chiedono di guidare la coalizione, ci sono, non è più tempo di rimandare, tentennamenti, dubbi, paure. Coraggio, idee e squadra non ci mancano. Non abbiamo paura, oggi comincia una lunga marcia. Oggi si comincia a scrivere una pagina di storia che ci porterà lontano”.
Ancora più esplicito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Siamo a Firenze per lanciare un messaggio forte all’interno della coalizione di centrodestra o di quello che rimane: Matteo Salvini si candida alla leadership di un centrodestra che interpreta bisogni e esigenze, e che dà risposte concrete e coraggiose. Questo è il messaggio che parte da qua”.
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Dal canto suo, l’ ex candidato a sindaco di Milano ed ex manager Stefano Parisi, incaricato da Silvio Berlusconi di riunire il centrodestra con nuovi schemi, ha parlato a Padova (nella foto), la città dove, proprio per le ‘tensioni’ interne della coalizione, è appena saltata la giunta del sindaco leghista Massimo Bitonci : “Noi non siamo quella roba che è a Firenze oggi. Ora dobbiamo candidarci alla guida del Paese, dare risposte, chiarire cosa facciamo. Ora è il momento. Altrimenti l’alternativa arriverà tra poco e sarà o Renzi o Grillo. Ora o si cambia passo oppure siamo morti. E la risposta non è Salvini, e non sono le ruspe, ma la cultura di governo che sa dare la risposta al Paese”.
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Inevitabili saranno le ripercussioni della giornata odierna in quelle città dove si voterà in primavera per le elezioni amministrative e dove il centro destra, anche con le formazioni minori – chiamate ora a scegliere una direzione, poste davanti a un vero e proprio bivio – sta cercando un candidato a sindaco unitario. A Lecce la ricerca già procedeva con difficoltà, ora andrà anche peggio.