UNA SECONDA DOMANDA PER MICHELE EMILIANO: “Presidente, ma come e perchè lei fa pure l’ assessore alla sanità?”. CI FACCIA CAPIRE, PER FAVORE
di Giuseppe Puppo______
Reggere una qualunque carica pubblica istituzionale riempie – o dovrebbe riempire – la giornata, da mattina a sera, di chi la detiene.
Ce ne sono poi alcune, che riempiono pure la notte. Che richiedono insomma un impegno costante, senza soluzione di continuità.
Che presuppongono, se non una competenza tecnica, almeno una competenza specifica a vasto raggio, una conoscenza organica del settore, che il semplice politico non ha e non può avere.
Fare l’ assessore alla sanità di una Regione, piccola o grande che sia – e la Puglia è grande – è una di queste.
Poi, la Puglia è la nuova terra dei fuochi, caratterizzata da drammatiche situazioni di mortalità, legate ad aspetti socio-sanitari, soprattutto a Taranto e nel Salento. A maggior ragione.
E ancora, poi.
La sanità prende più dei tre quarti del bilancio dell’ intero Ente, ma soprattutto gestisce il settore più delicato della vita degli amministrati, a volte decide della loro vita, o della loro morte.
Perché – per fare un esempio – se un’ ambulanza del 118 ha o non ha il medico a bordo, può risultare decisivo. O se – per farne un altro – un pronto soccorso tiene i malati in barella, può essere fatale.
Ma, al di là della casistica estrema, la sanità è chiamata a dare risposte ai cittadini nei loro momenti più difficili, e dall’ efficacia e dall’ efficienza di queste risposte può dipendere la loro vita.
Ma, senza drammatizzare, può dipendere come minimo il loro umore: perché a un cittadino che chiama per prenotare un esame, e glielo fissano dopo sei mesi, o un anno, mentre, pagando, quello stesso esame lo può fare entro pochi giorni, l’ umore si guasta, per usare un eufemismo.
O si guasta quando va all’ ambulatorio del medico di famiglia, aperto due ore al giorno, cinque giorni alla settimana.
Poi dice che intasano il pronto soccorso…
Dell’ apertura degli ambulatori da parte dei medici di famiglia dovrebbe occuparsi l’ assessore della Regione, visto che li paga lui.
Dovrebbe. Come della prevenzione. Come della medicina sul territorio. Come delle tossicodipendenze. Come di tante altre cose ancora importantissime, anzi, fondamentali per tutti.
Tutto ciò tanto più in una regione come la Puglia dove l’ intervento del settore privato – quindi degli interessi privati – ha assunto toni esorbitanti sul ruolo del settore pubblico.
E dove, se non stai attento, se li lasci fare, se non li segui passo passo – quindi, con un impegno costante, di ogni ora, con un’ attenzione appositamente dedicata – molti degli operatori del pubblico e del privato sono pronti a fare gli affari loro, mica quelli della gente.
Per non dire poi della grande mole di problemi complessi che essa deve affrontare, dalle nomine di dirigenti e primari, alla gestione delle emergenze.
Un assessore alla sanità della Regione conta – e sottende un impegno adeguato – più del ministro: perché il ministro dà indirizzi, ma è l’ assessore che decide.
Un assessore alla sanità conta poi, negli equilibri interni, come il presidente – e sottende un impegno adeguato – cui è inferiore solamente per visibilità politica, ma cui è superiore per potere effettivo, se non altro per l’ enorme quantità di soldi che muove, o può muovere.
Non è questa la sede per dibattere lo ‘stato di salute’ della sanità pugliese, come funzioni.
Intendiamo quella di questa amministrazione, che ha preso il posto delle precedenti, caratterizzate da gestioni disastrose, fatte di incapacità e travolte dagli scandali.
Una ragione in più – e non ce n’ era bisogno – per impegnarsi giorno e notte, come certe farmacie sempre aperte, ventiquattro ore su ventiquattro, al servizio dei cittadini, a occuparsi della loro salute psicofisica, e del loro diritto alla salute psicofisica.
Sapete chi è l’ assessore alla sanità della Regione Puglia?
E’ Michele Emiliano. E’ lui che ha voluto tenere pure la delega alla sanità della sua giunta.
Sì sì, Michele Emiliano presidente della Regione, aspirante leader nazionale del Pd, e tante altre cose ancora.
Questa è la sede per fare un’ altra domanda che non trova spiegazioni plausibili, anzi non ne trova proprio.
Come fa il Michele Emiliano presidente della Regione, aspirante leader nazionale del Pd, punto di riferimento del Pd pugliese, e tante altre cose ancora, a fare pure l’ assessore alla Sanità?
Che senso ha che abbia accentrato su di sé pure questa delega?
Anche perché non risulta che egli abbia competenze specifiche, o passioni nel settore.
Anzi, a dirla tutta, l’ unica occasione, prima di adesso, in cui Michele Emiliano si interessò di sanità risale al 2008.
Si tratta di una memorabile cena di gala ‘offerta’ da Giampaolo Tarantini, sì sì proprio lui, il faccendiere e altro, dal versante di affari della sanità, quella che sarebbe stata da lì a poco presto travolta da un disastroso scandalo, coinvolti in primis gli esponenti del Pd nella giunta Vendola Frisullo e Tedesco, coi quali però egli era in rapporti conflittuali.
E’ il 28 marzo 2008. Siamo a Bari, ristorante ‘La Pignata’, il più raffinato ed esclusivo della città. Ai tavoli, una settantina di persone, conto sui tremila euro, pagato dai sui collaboratori, per l’ organizzazione di Giampaolo Tarantini, con la collaborazione di Roberto De Santis ( sì sì pure lui è proprio lui, il super manager dalemiano degli affari, nella foto, col cerchietto, in una sua più unica che rara immagine pubblica): ci sono tutti i manager e gli imprenditori che contano della sanità pugliese. Con la partecipazione straordinaria di Massimo D’ Alema, all’ epoca ministro degli esteri. E – aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico, anzi un compagno in più – di Michele Emiliano, che “arrivò puntualissimo, e andò via per ultimo“, come tenne a ricordare il gestore.
Ora però, a parte questo, rimane il problema di adesso.
Come fa Michele Emiliano a fare anche l’ assessore alla Sanità della Regione Puglia?
Da oggi, 10 novembre 2016, lasceremo questa domanda IN EVIDENZA fino a quando non avremo una sua presa di posizione specifica nel merito, nell’ interesse dei cittadini pugliesi, che meriterebbero un politico al servizio del loro diritto alla salute psico-fisica notte e giorno.
Come certe farmacie. _____
L’ ALTRA DOMANDA nel nostro articolo di ieri
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