ULTIM’ORA / L’UOMO NERO HA VINTO. DONALD TRUMP E’ IL 45° PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI
di Giuliano Melcore______
Il popolo americano dà una grande lezione di democrazia al mondo.
Il regime economico e sociale degli ultimi anni creato dalle presidenze Clinton e Obama, è stato battuto da colui che in Italia è stato definito poco più di un pagliaccio.
Il pazzo, il razzista, il misogino, l’ignorante, attaccato da tutti i poteri forti americani, dalla grande stampa americana, da tutta hollywood, da tutto il mondo dello spettacolo con Madonna in testa, dagli intellettuali, dalla grande finanza, ha vinto. Trump solo contro tutti ha vinto, battendo la moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.
Una campagna elettorale dove Donald Trump ha speso la metà dei soldi spesi da Hillary Clinton. La politica del primo presidente americano nero, e quella che doveva essere la politica della prima presidente donna degli Stati Uniti è stata clamorosamente bocciata dagli americani.
Ha vinto l’America degli operai, dei contadini, dei disoccupati, della periferia, dei delusi dalla politica di Obama. Ma anche, in Italia, hanno perso gli intellettuali, il giornali e le televisioni, gli uomini del governo, con il PD in testa, che ridicolizzavano Trump.
Ha perso Matteo Renzi, con uno schianto, dopo le lagne delle sue visite a Obama, e delle sue smancerie verso la Clinton.
Trump, tra l’altro, ha vinto dicendo chiaramente che non permetterà più che i profughi possano entrare indisturbati in America.
Ed infatti uno dei pochi politici italiani che si è schierato con Trump in Italia è stato il segretario nazionale della Lega Matteo Salvini, ma anche la Meloni, che ha preso le distanze dagli opinionisti che hanno dato di Trump l’immagine di un buffone.
E’ troppo presto per dire se e cosa cambierà dentro e fuori gli Stati Uniti col nuovo presidente, quale sarà il suo margine di autonomia rispetto agli apparati dell’ alta finanza internazionale, alle lobby delle multinazionali, all’ industria bellica, ai condizionamenti che da essi subisce sempre la politica estera americana.
E se, al suo interno, il ceto medio potrà risollevarsi, se il popolo, i poveri vecchi e nuovi, troverà qualche occasione in più per potersi esprimere nel lavoro dignitoso e con la effettiva partecipazione.
Dubitare è lecito, sperare è doveroso.
Ora, comunque sia, l’ onda lunga dell’ esito delle elezioni presidenziali americane si abbatterà subito sulle periferie dell’ impero.
Prima tappa dello tsunami, l’ Italia, con un effetto dirompente, fra poco meno di un mese, al referendum costituzionale, a favore del NO.
Category: Politica
Mi sorprende tutta questa diffidenza su Trump e mi stupisce la considerazione di 58.941.325 voti.Quando ero molto giovane ho creduto nella sinistra.Ora ho fatto mia la canzone di Ramazzotti che dice:
Porto nel cuore la mia libertà
A ogni costo la difenderò
Da tutto dal niente
Dal sempre dal mai
Io la vita la prendo così…
Renzi che ha portato le riforme, la rottamazione, la deflazione e che ci regalerà il ponte sullo stretto, tenetevelo.